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Possono i Social essere un aiuto contro i furti in appartamento?
Luca
/ Categories: Attualità, Tecnologia, Articoli

Possono i Social essere un aiuto contro i furti in appartamento?

La “comunicazione” non è solo una materia destinata agli addetti ai lavori. Tutti noi comunichiamo giornalmente. Tutti noi sfruttiamo la comunicazione per dire qualcosa, informare, chiedere, condividere. La comunicazione, quindi, può diventare anche un modo di socializzare e permettere a una comunità di essere informata su fatti che accadono nel proprio territorio, permettendo a tutti di intervenire e cercare di risolvere il problema il più velocemente possibile.  

Ormai i furti in appartamento sono all’ordine del giorno. Non c’è un paese o una città in Italia che ne sia esente. L'isola felice, purtroppo, non esiste. Le Forze dell’Ordine fanno quel che possono con le poche risorse a disposizione, i cittadini sono all’esaurimento e arrivano a organizzarsi in Gruppi per passeggiate notturne e ronde autorizzate per aumentare la deterrenza e il controllo capillare del territorio. Queste, se non coadiuvate (e autorizzate) dalle Forze dell’Ordine possono diventare un problema piuttosto che una soluzione. Spesso gli agenti si sono soffermati a chiedere documenti agli stessi rondisti, facendo perdere tempo prezioso per le attività di prevenzione. C’è però anche chi sfrutta i Social e le App a carattere sociale per organizzarsi, riunirsi “virtualmente” e sfruttare la tecnologia per allertare, coadiuvare le Forze dell’Ordine e/o i cittadini sul territorio.  

Ecco nascere quindi gruppi chiusi su facebook, gruppi su Whatsapp e altre piattaforme, che permettono di comunicare, in tempo reale, e avvisare tutti su eventuali furti in corso, per contrastarli e/o intervenire.  

Sono così davvero utili? Come si può ottimizzarli al meglio affinché siano davvero efficaci?

Lo scontro sociale è purtroppo inevitabile in questo frangente. Questo accade perché chi scende in strada nella notte, affrontando il freddo e il pericolo, non riesce a concepire che chi è dietro la tastiera e al tepore del proprio caminetto possa in un qualche modo essere d’aiuto. Non voglio commentare ora chi abbia ragione o meno, e se vale la pena rischiare la propria vita facendo l’eroe per due balordi che ci fanno passare notti insonni o che ci rovinano i serramenti. Non è questo il luogo e il momento per parlare di ciò. Quello su cui voglio soffermarmi è come ottimizzare al meglio gli strumenti Social per aumentare sorveglianza e segnalazione tempestiva.  

Diciamo che se ciascuno controllasse la propria area visiva, o la propria proprietà, sarebbe come avere centinaia di telecamere sparse sul territorio. Ovviamente non si può pretendere di essere svegli e in allerta 24 ore su 24. È pur sempre meglio di nulla.  

Whatsapp o facebook?
Non importa quale mezzo si utilizzi. Anche Telegram (che è molto migliore di Whatsapp) può essere utile allo stesso modo. Con Whatsapp è possibile creare gruppi e sottogruppi, l’importante è che si conoscano i numeri di telefono dei partecipanti. Se siete quindi in un quartiere molto affollato, forse creare un gruppo Whatsapp diventa un’operazione complessa, perché forse non avete i numeri di cellulare di tutti gli abitanti di zona. Con facebook, invece, è molto più facile. Bene o male tutti sono su facebook, e non c’è bisogno di avere il numero di cellulare di nessuno, basta solamente sapere il suo nome e cognome, o come si è registrato col proprio profilo.

Con facebook si può creare un gruppo chiuso (non visionabile da chi non è membro), dove gli Amministratori faranno in modo di accettare solamente persone conosciute e della zona. Questo per limitare al massimo l’infiltrazione di eventuali basisti.  

Le segnalazioni dovranno essere gestite da tutti i membri, che dovranno in tempo quasi reale segnalare eventuali anomalie. Sta agli Amministratori, poi, il compito di gestire la segnalazione, secondo tanti fattori. Se si tratta di un avvistamento, sarà possibile chiedere a qualcuno che abita in zona se l’ha riportato anch’esso. In caso affermativo, uno degli Amministratori penserà ad avvisare le Forze dell’Ordine, magari in accordo col Maresciallo Capo della Stazione dei CC di competenza, che poi coordinerà eventuali pattuglie da inviare sul posto.  

Più le segnalazioni sono tempestive e accurate, più gli interventi possono essere mirati e risolutivi. Il “tam tam”, appena inizia, dev’essere virale e coinvolgere più persone possibile, in modo da poter dare riscontri immediati.  

Gli Amministratori dovranno anche tenere conto del supporto psicologico a quelle persone che sono sole, che hanno paura, e bisogna in un certo modo tranquillizzarle e farle sentire la nostra presenza, infondendo sicurezza.  

Posso dire che dalle mie parti il sistema ha comunque funzionato, e funziona, nella gran parte dei casi. La segnalazione ha prodotto comunque un movimento, e un disturbo ai ladri che hanno dovuto desistere dal loro atto criminoso. Anzi, è da segnalare che qualche tempo fa era stata segnalata una vettura sospetta, e dopo le opportune verifiche sono stati allertati i Carabinieri che hanno inseguito la macchina fino a Desio, grazie anche alle telecamere di Lecco che hanno potuto individuare il suo passaggio leggendone la targa, bloccando due individui che avevano nel bagagliaio attrezzi utili allo scasso.  

Chiunque può dare un contributo se diventasse guardiano della propria area, e “armato” di cellulare allertasse il Gruppo, o le Forze dell’Ordine, tempestivamente.  

I Social possono servire anche durante le “passeggiate della sicurezza”?

Certamente. Come per le segnalazioni casalinghe, anche durante le passeggiate della sicurezza (quelle per intenderci dove gruppi di cittadini passeggiano per il territorio, armati di cellulare e una torcia, e identificabili da un giubbotto giallo catarifrangente), è possibile comunicare velocemente con gli altri membri attraverso messaggi in tempo reale, su gruppi facebook o meglio ancora su gruppi Whatsapp. In questo caso, suggerirei più l’uso di Whatsapp, perché nel gruppo si aggiungono solamente le persone presenti sulla strada, comunicando spostamenti e appostamenti senza dare la propria posizione a molta più gente, rischiando di fornire informazioni sensibili a eventuali basisti. L’Amministratore, inoltre, potrà avere un numero di cellulare dedicato, in accordo con le Forze dell’Ordine, da usare in caso di pericolo. In questo caso è possibile fornire alle Forze dell’Ordine un cellulare (anche economico) con una scheda ricaricabile da usare solo per chiamate provenienti dal gruppo che sta pattugliando il territorio, così da avere un canale privilegiato con loro.
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