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Spedire una email
Luca

Spedire una email

Qualche giorno fa mi arriva un'email, che vi mostro.  

Ebbene… non volevo credere ai miei occhi… Nel 2016 ci sono ancora aziende che comprano database “ad cazzum”, e che per allargare il proprio mercato pensano che presentare un catalogo fatto in Word in una email vuota possa essere una operazione di successo. “Qualcuno di interessato tra X nominativi lo troveremo” avrà pensato chi ha cliccato il tasto “invia” su Outlook.  

Non so voi, ma mi sono sentito pervaso da un senso d’irritazione nel ricevere quell’email. E così ho premuto il tasto “Rispondi a tutti” (anche se era solo uno solo il mandatario, ma è bene ricordare di usare un po’ più spesso questo pulsante!), e ho risposto che la loro missiva era totalmente inefficace, spiegando loro il perché.  

Prima analizziamo l’email. Ditta del Sud Italia che manda una email per proporre i propri prodotti (serramenti) ad una azienda del Nord Italia, presumibilmente per allargare la propria clientela… e già qui, qualcosa stona. Per carità, offrissero qualcosa di esclusivo, ma sono serramenti che pur di forgia artigianale sono comuni… e non che al Nord ci manchino falegnamerie e artigiani, soprattutto in zona Brianza. Questo il primo errore commesso. Eh si, perché chi partirebbe da Monza per andare al Sud Italia a comprare un serramento che può trovare comodamente a 10 minuti da casa?

Secondo errore commesso è l’oggetto dell'email: “Presentazione nostra azienda”… Ora, anche considerando che non sono un giornalista, ma le mie 200 email al giorno le ricevo comunque. Mi sono soffermato sull’email non tanto per l’interesse, ma per l’incredulità di aver ricevuto un’email del genere. Inizialmente pensavo fosse spam o un virus, ve lo giuro. :-) Prima di cestinarla però, ho voluto analizzarla e usarla proprio come strumento didattico, cioè di come NON si devono comporre email di carattere commerciale e informativo. Come vedete dall’immagine, il corpo dell’email è VUOTO. Né una presentazione, né un saluto, né una firma… nulla. L’ignaro mittente lascia le sue speranze nell’allegato in “pdf” (Adobe Acrobat) di 2.5MB…  

Apriamo l’allegato, e da li si capisce tutto… Vorrei mostrarvelo, ma poi dovrei uccidervi perché rivelerei il nome del mittente. :-) Ve lo descrivo, però. Due pagine prodotte in Word, una in A4, una A4 e un terzo (si, leggermente più ridotta rispetto al formato A4). La prima pagina possiede una foto strecciata di qualche manager (strecciata, si… allungata, non in formato corretto comunque), sotto la foto della sede, e un testo che presenta la Società. Tra l’altro inserisce anche interessanti informazioni su come raggiungerli, come se dal Lago di Como mi mettessi in macchina, mi sparassi tutta la A1 per poi uscire a Nola e fare 5 comodi km. per raggiungerli… va beh. Si firma un Direttore Commerciale, e complimenti per gli studi. Seconda pagina, alcune foto, e salta subito all’occhio che l’indirizzo email riportato non è lo stesso usato per spedire l’email. Una serie d’immagini, tra cui una gnoccolona mora su una poltrona da relax con sguardo voglioso e ammiccante condisce la pagina che termina con indirizzo internet del sito aziendale, un numero di telefono ed email.  

Giro a voi la domanda, ora. Andreste davvero a Nola a comprare serramenti da un'azienda che si presenta così?  

 Io no.
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