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Spaventa così tanto il futuro?
Luca

Spaventa così tanto il futuro?

Ricordo negli anni ’90, quando ero caporedattore di K, di essere stato invitato da una Azienda di Cagliari, la Mediola, per assaggiare le prime bozze della Realtà Virtuale. Avevo visto cose incredibili per l’epoca, e ne rimasi davvero estasiato. Erano gli anni delle start up Internet, con budget milionari, che facevano tutto o niente, ma che cominciavano a disegnare ciò che sarebbe potuto accadere negli anni a venire.  

Ho volutamente lasciato passare qualche giorno prima di esprimermi in merito alla famosa foto che ritrae Mark Zuckerberg al Mobile World Congress di Barcellona che entra in sala per il suo intervento, mentre tutti i presenti indossano il visore VR di Samsung, e nessuno si accorge della sua entrata.  

Molti i commenti di sdegno in rete, perché sembra di vedere un esercito di “lobotomizzati”, un po’ come accadde agli umani in “Wall-e”, il celebre film della Pixar. Scappati a bordo di un’astronave nello spazio per cercare un altro pianeta dove insediarsi, visto che la Terra era piena di spazzatura, il genere umano era succube della tecnologia, ed erano diventati grassi e flaccidi, perché la tecnologia offriva loro tutto ciò di cui avevano bisogno, rendendoli succubi e incapaci di pensare con la propria testa. Sarà proprio Wall-e con le sue peripezie a ridare al genere umano la “coscienza”.  

Sarò “lobotomizzato”, ma l’idea di andare, per esempio, al cinema e godermi un film con un visore VR mi esalta e non poco, e soprattutto mi piacerebbe tanto poter interagire con i miei videogiochi preferiti immergendomi nel gioco quasi come se fossi realmente nel gioco stesso.  

Per il mio modesto parere, ritengo che sia necessario guardare più alla tecnologia che al risvolto filosofico o apocalittico. Immergersi in un altro mondo virtuale e provare sensazioni nuove e uniche non lo vedo come un problema. Come non lo è stato indossare occhiali 3D al Cinema e avere un nuovo modo di godere una pellicola sul grande schermo.  

Il visore VR è solo un mezzo, come lo smartphone, come l’automobile, come la lavastoviglie. Non mi spaventa affatto, anzi, tutt’altro!  

Certo, come in tutte le cose, ci vuole ovviamente moderazione. Gli eccessi non sono mai benefici. E secondo me la VR (Realtà Virtuale) è una nuova strada per approcciare un nuovo modo di comunicare. Avendolo provato al Vigamus e alle fiere di settore come gamescom, posso dire di esserne rimasto davvero affascinato. Sinceramente spero che lo sviluppo di questa tecnologia continui, e che porti anche benefici non solo nel mondo dell’intrattenimento elettronico, ma in qualsiasi campo.
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